Pellegrinaggio ad Assisi dei ragazzi di 2 media
Allegria, condivisione, compagnia, rinuncia. Queste parole hanno accompagnato un piccolo gruppo di ragazzi e ragazze di seconda media che nel ponte dal 29 aprile al 1 maggio si sono recati con don Marco e gli educatori in pellegrinaggio ad Assisi.
Sulle orme di San Francesco e Santa Chiara i ragazzi hanno visitato i luoghi dove queste due grandi personalità hanno vissuto e predicato: la basilica superiore e inferiore di San Francesco, la basilica di Santa Chiara (dove insieme ad altre giovani comitive abbiamo partecipato alla messa), san Rufino e San Damiano. Tappe altrettanto importanti sono state l’Eremo delle Carceri e Gubbio. La grotta di san Francesco è stata la parte più intensa del viaggio: oltre alla sfiancante ascesa, alcuni hanno aderito alla proposta di entrarvi scalzi per rivivere cosa provò il Santo durante il percorso. Nei pressi della “città di don Matteo”, invece, i nostri pre-ado hanno fatto conoscenza di Chiara Grazia, suora clarissa, che ha parlato loro della sua vita e della sua vocazione.
Prima di giungere alla casa del primo apostolo, meta conclusiva del cammino di catechesi delle medie, Assisi è diventata una tappa intermedia per incontrare non un supereroe, ma un uomo che ha dedicato la sua vita a Cristo. Il motivo? I ragazzi hanno potuto immergersi, leggendo le parole e la vita del Santo, in un’atmosfera di umiltà e povertà che, oggi come allora, si scontra con una realtà ultramondana e dedita al “se non hai questo non sei nulla”.
Come lo abbiamo vissuto? Solo le loro parole possono dirlo: Appassionante, Indescrivibile, Informativo, Fantasmagorico, Particolare, Strabiliante, Stupendo e queste sono solo una parte delle sensazioni che hanno provato.
Il pellegrinaggio si è accordato perfettamente con il tema formativo dell’anno: il viaggio. “Viaggiare per mettersi alla prova”, “In viaggio ma non da soli”, “Il viaggio è una chiamata” sono stati alcuni degli spunti di riflessione. Per Assisi era capitato “Viaggiare aggrappati alla Provvidenza”: è Lei alla fine che ha permesso questa esperienza, che ci ha fatto vivere gli incontri fatti e che, anche se tornati a casa, continua a farci viaggiare giorno dopo giorno.
Un educatore