Viaggio in Polonia: sulle orme dei Santi
Siamo partiti per visitare la Polonia, siamo tornati un po’ pellegrini percorrendo la terra, la strada e i luoghi di due grandi santi del nostro tempo. Così si può sintetizzare il viaggio organizzato dalla parrocchia dall’1 all’8 giugno di quest’anno.
La Polonia, dal suo ingresso nell’Unione Europea, ha progressivamente elevato i propri standard di vita, uniformandoli a quelli degli altri Stati Europei e continua a sviluppare un’elevata crescita economica, favorita in questo anche dall’utilizzo di una propria moneta (zloty).
Nel corso del viaggio sono state visitate importanti città a cominciare dalla capitale Varsavia, luogo nel quale Chopin ha trascorso la prima metà dei suoi trentanove anni, e in onore del quale è stata eretta una monumentale statua all’interno dell’immenso Parco Reale.
Non meno interessante è stato il passaggio da Breslavia, città dei cento ponti, non a caso chiamata la “Venezia del Nord”, ma anche la città dei nani per via degli innumerevoli nani di bronzo, raffiguranti i diversi mestieri, che si possono apprezzare lungo le vie della città.
Sorprendente e piacevolmente interessante è stata la discesa nella miniera di sale con i suoi nove livelli sotterranei, percorrendo alcuni dei quali si è potuto comprendere le effettive condizioni che per secoli hanno accompagnato la vita di questi minatori e ammirare, tra l’altro, alcune grotte trasformate in chiese e le sculture di sale, vere e proprie opere d’arte, realizzate dai minatori nel corso del tempo.
Ci sono tuttavia località speciali del viaggio che assieme all’interesse per la storia la cultura e l’arte hanno destato quel sentimento religioso, spesso sopito, e riproposto con forza il paragone dell’esperienza di ciascuno con la visita di luoghi e l’incontro con persone del passato che con la loro storia hanno segnato la vita della chiesa e dell’intera umanità.
Il primo di questi luoghi è rappresentato dalla visita a Jasna Gora, Santuario della Madonna di Czestochowa. Jasna Gora, nel quale è custodita l’icona della Madre di Dio con il Bambino Gesù in braccio e due sfregi visibili sulla guancia destra, è luogo caro ai polacchi in cui vengono affidati a Maria i problemi personali, familiari e della nazione. Luogo nel quale il Santo Padre Giovanni Paolo II ha affidato alla Madonna la propria missione papale con il motto “Totus Tuus”. Ma è la Madre che anche noi, a volte distrattamente, invochiamo quando nel canto a Lei dedicato diciamo “madre attenta e premurosa che Ti chiede di affidare la tua vita ed il tuo mondo in mano a Lei”.
Mirabile è stata la visita a Wadowice, al museo della casa natale di S. Giovanni Paolo II, all’interno del quale, attraverso collezioni, presentazioni multimediali e mostre fotografiche, si è incontrata la vita di Papa Wojtyla dall’infanzia, passando attraverso gli anni trascorsi a Cracovia per arrivare ai ventisette anni di pontificato.
Particolarmente interessante infine, il soggiorno a Cracovia, città Reale, quella che i polacchi amano chiamare “la capitale della Misericordia”. La città di S. Giovanni Paolo II e di S. Faustina Kowalska e di molti altri santi (attualmente nelle chiese della città riposano le spoglie di 7 santi e 9 beati), nella quale quest’anno, anno del Giubileo, Papa Francesco incontrerà i giovani nella Giornata Mondiale della Gioventù.
Storia e bellezza, sono la cifra di questa città, dall’imponente castello di Wawel che racchiude la storia della nazione polacca all’immensa piazza del mercato coperto sulla quale si affaccia la splendida cattedrale. Alla periferia di Cracovia è situato il convento nel quale Santa Faustina ha trascorso i due anni del noviziato, gli ultimi anni della sua vita e dove è morta. All’interno della chiesa del convento si può pregare nel luogo in cui è collocata l’immagine di Gesù Misericordioso, famosa in tutto il mondo, la cui origine è legata a una visione che la Santa ebbe il 22 febbraio 1931, com’è scritto nel suo diario “… porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono venire ad attingere le grazie alla sorgente della Misericordia. Il recipiente è quest’immagine con la scritta: Gesù, confido in Te”.
Ci sono due parole che, più di altre, nel visitare questi luoghi, suscitano riflessioni rispetto all’esperienza che ogni giorno viviamo: affidamento e misericordia. Ripercorrendo la vita di questi grandi uomini e donne, testimoni nella storia della chiesa e dell’umanità, sorge naturale lo stupore per chi ha saputo, nella sua vita, affidarsi totalmente da Dio. Affidarsi, “mettersi nelle mani di Dio” è la sollecitazione che emerge da questi incontri. Un atteggiamento che impegna tutta la vita di ciascuno, ma nello stesso tempo indica la strada per la piena realizzazione della propria umanità. Così come la misericordia ci ricorda che Dio perdona il proprio peccato, a chi lo chiede, e, l’esperienza del limite allora non è più obiezione, ma diventa occasione di cambiamento. Insomma, c’è speranza per tutti!
Infine sulla via del ritorno il passaggio e la visita ai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove sono morti, secondo le stime accreditate circa 1 milione e mezzo di persone per mano dell’uomo, ci insegna che non basta solamente ricordare e dire “mai più”, ma che occorre vincere la logica secondo la quale l’uomo raggiunge la pace e l’armonia con se stesso e con gli altri, confidando esclusivamente nelle proprie capacità e nelle proprie forze.
In conclusione credo che un giusto ringraziamento vada rivolto a don Luigi che tutti gli anni ci propone occasioni imperdibili ed anche a tutti i collaboratori che hanno reso possibile la realizzazione del viaggio.
Maurizio