Annunciare la “sana follia” della Croce
Riportiamo di seguito parte dell’omelia tenuta da don Mario Bonsignori in occasione della S. Messa di apertura della Missione Cittadina (sabato 21 ottobre 2017)
Per fare una missione popolare occorrono almeno 2-3 elementi. Il primo elemento sono coloro che annunciano cioè i missionari, il secondo elemento sono coloro che lo ricevono che potenzialmente sono tutti gli abitanti del paese, anche i “lontani” dalla Chiesa, anzi forse la missione si fa soprattutto per loro…e poi c’è il contenuto della missione.
Cosa possiamo dire ai frati e alle suore che andranno a portare di casa in casa l’annuncio della Parola di Dio? Prendiamo la risposta dalla prima lettura di oggi: Pietro dice che Dio non fa preferenze di persone, chiunque accoglie l’invito del Signore, lo teme e pratica la giustizia si salva. La Parola di Dio deve essere annunciata a tutti, anche a chi non vuole ascoltarla. Ci saranno, come dice S. Paolo nell’epistola, due categorie di persone che incontrerete,
cari frati e care suore che porterete l’annuncio: coloro che, come i giudei, pretendono di avere un segno della presenza e della bontà di Dio e il nostro argomentare deve saper rispondere a queste domande. Sono le domande spicciole della gente, che interpellano il nostro vissuto, come “Se Dio è buono perché accade questo? Dov’è Dio?”. E poi ci saranno quelli assimilabili ai Greci, che amano i sottili ragionamenti del mondo, che cercano la sapienza, la sfida, e anche a queste persone bisogna saper rispondere. Un ultimo gruppo di persone che incontrerete saranno gli indifferenti, quelli che sono convinti che si può vivere bene anche senza Dio perché Dio non c’entra con la storia, la vita.
Allora cari missionari io vi chiedo di non fare troppi discorsi, è la semplicità, l’essenzialità della croce che va detta. E’ questo il cuore della nostra fede. E’ il Signore che vuole raggiungere, amare tutti e portare la felicità di una vita nuova, anzitutto rinnovata dalla gioia del perdono. Occorre dare a queste persone una speranza e allora il contenuto del vostro parlare e del vostro agire sia la “sana follia” della croce. Abbiate il coraggio di dire “Gesù è risorto, è vivo, io l’ho incontrato e te lo porgo, lasciati anche tu incontrare dal Signore perché Lui ha la capacità di cambiare la tua esistenza”. Per questo, per voi, chiedo il dono dello Spirito Santo, vi è necessario perché vi illumini e vi consoli nei momenti difficili e vi metta sulla bocca le parole che devono essere dette perché i cuori si possano aprire. Nella Chiesa lo Spirito Santo non è assente ma in alcuni momenti della vita pastorale di una parrocchia occorre che questo Spirito sia rinnovato perché scenda abbondante su coloro che dovranno parlare nel nome di Gesù.
L’icona scelta per la vostra Missione illustra il brano di Matteo in cui Gesù manda Pietro sul lago di Tiberiade a pescare: il primo pesce che avrebbe preso, avrebbe avuto in bocca una moneta da pagare al gabelliere, che è la figura a destra di Cristo. Gesù in questo dipinto consegna la moneta con una mano aperta, quasi benedicente, all’esattore che la prende avidamente. Lo sguardo di Gesù si fissa teneramente sul volto di questo uomo, che cerca qualcosa da Gesù, la moneta, cerca di soddisfare il suo desiderio. Gesù non disattende la richiesta, gli dà la moneta ma lo guarda anche negli occhi e questo volto di Gesù illuminato, quasi trasfigurato, fa da contrappunto al volto del gabelliere. Gesù cerca il volto di quest’uomo così come, in queste due settimane, cercherà il volto, la storia, la vita di tutti coloro che si lasceranno coinvolgere dal Signore Gesù.
Chiediamo al Signore che possiamo comprendere che ciascuno di noi è prezioso ai suoi occhi, Gesù sa guardare ai nostri occhi trapassandoli per arrivare al nostro cuore e sa capire la preziosità di quanto abbiamo dentro, meglio e di più di quanto noi pensiamo. L’augurio che faccio a ciascuno di voi è di tenere fisso lo sguardo su Gesù, Gesù ti cerca, saper resistere al suo sguardo è la condizione migliore per lasciarsi inondare dal suo amore che guarisce, rinnova, salva, converte.
don Mario Bonsignori