Un nuovo anno accompagnati dal Signore e dalla sua Chiesa
Carissimi fratelli,
è bello iniziare questo nuovo anno 2017 augurando ad ogni nostro fratello che il desiderio di bene presente nel suo cuore si avveri. L’augurio rappresenta un segno di speranza che anima ogni uomo e che invita a credere nella vita. Ancora di più i cristiani devono comunicare la speranza in quanto hanno la certezza che Cristo Risorto è presente nella storia e che si offre a ciascuno come compagno di viaggio e amico della vita, perché Lui è la salvezza. Di fronte alle vicende umane il rischio consiste nel dimenticare la presenza di Gesù Cristo e di conseguenza di vedere solo la contraddizione e la violenza che portano l’uomo al pessimismo, alla paura, alla rassegnazione o alla reazione violenta. Ci si sente impotenti di fronte alle guerre, ai fenomeni migratori, al terrorismo, a una certa economia regolata o dominata dalla
finanza e dai potenti. Si rimane anche sconcertati di fronte al fenomeno delle separazioni delle coppie, in grande aumento, e che di fatto provocano sofferenze sia nei singoli coniugi che nei figli. Anche la cultura del provvisorio e del “desiderio che deve diventare diritto” suscita interrogativi e pone domande drammatiche sul futuro dell’umanità. Si vive in questo contesto culturale in cui tutto sembra cambiato e si crede che Dio sia assente e inoperoso.
I cristiani sanno invece che Dio è all’opera e che sta costruendo il Suo Regno attraverso la storia umana; la Chiesa rappresenta lo strumento che Gesù Cristo ha scelto e costituito per incontrare e salvare ogni uomo in ogni tempo, così da renderlo capace di modellare una comunità quale segno del Suo Regno.
La Missione Popolare, che nell’anno 2017 attueremo, vuole porsi al servizio di Gesù per riaccendere la speranza e per incrementare la vita della chiesa nelle nostre parrocchie di Bareggio. Ascoltiamo che cosa ha detto Papa Francesco nell’Angelus di Natale riferendosi alla Chiesa: “guardarla con lo stupore della fede significa non limitarsi a considerarla soltanto come istituzione religiosa, che lo è; ma sentirla come una Madre che, pur tra macchie e rughe – ne abbiamo tante! – lascia trasparire i lineamenti della Sposa amata e purificata da Cristo Signore. Una Chiesa che sa riconoscere i molti segni di amore fedele che Dio continuamente le invia. Una Chiesa per la quale il Signore Gesù non sarà mai un possesso da difendere gelosamente: quelli che fanno questo, sbagliano; ma sempre Colui che le viene incontro e che essa sa attendere con fiducia e gioia, dando voce alla speranza del mondo. La Chiesa che chiama il Signore: “Vieni, Signore Gesù!”. La Chiesa madre che sempre ha le porte spalancate e le braccia aperte per accogliere tutti. Anzi, la Chiesa madre che esce dalle proprie porte per cercare con sorriso di madre tutti i lontani e portarli alla misericordia di Dio.”
Cari fratelli vorrei esortarvi a coinvolgervi nella preparazione e nello svolgimento della Missione Popolare: la partecipazione alla Missione costituisce una possibilità di “uscita” della nostra chiesa da parte di ogni fedele e di ogni associazione, gruppo o movimento, manifesta il desiderio di comunicare Gesù Cristo, testimoniando così la nostra fede in Lui, unico Salvatore e suscita in ciascuno la necessità di approfondire la fede e la dottrina. Ogni fedele potrà sperimentare la bellezza della vita perché la missione lo inviterà ad allargare lo sguardo per abbracciare tutta la realtà e scoprire in ogni fratello e circostanza la azione salvatrice di Gesù; scoprirà di essere cresciuto nella fede e nella carità, così che la vocazione del S. Battesimo alla Santità diventerà per lui una esperienza reale.
Nel mese di gennaio la nostra comunità pastorale Maria Madre della Chiesa dedicherà la sua attenzione ancora una volta al tema della famiglia. Inizierà un nuovo corso di preparazione al matrimonio, quanto mai opportuno in questo tempo, e si celebreranno gli anniversari come testimonianza della bellezza della famiglia. Il tema della catechesi degli adulti verterà sull’analisi e sul commento della esortazione apostolica postsinodale “Amoris Laetitia”, cioè dell’amore nella famiglia.
Termino questa riflessione rinnovando l’augurio di buon anno servendomi della parole di Papa Francesco. “«Il Signore faccia risplendere per te il suo volto […]. Il Signore rivolga a te il suo volto» (Nm 6,25-26). Anch’io vi auguro questo: che il Signore posi lo sguardo sopra di voi e che possiate gioire, sapendo che ogni giorno il suo volto misericordioso, più radioso del sole, risplende su di voi e non tramonta mai! Scoprire il volto di Dio rende nuova la vita. Perché è un Padre innamorato dell’uomo, che non si stanca mai di ricominciare da capo con noi per rinnovarci”.